17 domande al preside

Chiara
Scritto da Chiara -
17 domande al preside

In data 11 dicembre 2024 abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il Preside del nostro istituto: Aldo Melzi, sottoponendolo a quesiti di natura differente, abbiamo analizzato il suo ruolo scolastico, ma anche le sue passioni, passando poi ai consigli che ha riservato agli studenti ed infine, i progetti futuri a cui mira il Mapelli. Di seguito l’intervista:

1. Da quanti anni è preside del Mapelli?

“Sono preside da 11 anni. Mi trovo molto bene al Mapelli in quanto nel mio percorso di studi ho sviluppato una predilezione per le materie tecnologiche - scientifiche e la nostra scuola rispecchia questa attitudine”.

2. Perché ha deciso di diventare preside?

“La scelta di diventare preside è stata dettata da un problema alle corde vocali che mi impediva di usufruire della voce per lungo tempo e, in secondo luogo, dato che ero sindacalista della CISL ho partecipato al concorso per diventare preside. Non sono pienamente soddisfatto di questa posizione in quanto preferivo stare a contatto con i ragazzi”

3. Qual è stato il salvataggio di animali più significativo per lei?

Per chi non lo sapesse, il nostro preside è una guardia ecologica volontaria e ambientalista del “Gruppo Guardia ecologica della Valle del Lambro”. Insieme ad altri volontari presta infatti aiuto ai rospi che nel periodo di marzo - aprile (mesi in cui questi animali si riproducono) si devono spostare per trovare zone più favorevoli all’accoppiamento, ma rischiano di essere vittime di macchine e pericoli costanti e quindi le guardie ecologiche hanno proprio l’obiettivo di aiutare i rospi in questa fase della loro vita. Oltre a questo, il preside racconta che circa dieci anni fa ha partecipato all’operazione del WWF all’Oasi di Torre Salsa, in Sicilia, per salvare le tartarughe marine. In questa occasione ha dovuto presidiare per 24 ore le uova di questi animali. Nel raccontarci questa avventura il preside ha rivelato una certa soddisfazione nel momento in cui ha visto la schiusura delle uova.

4. Come sono cambiati i ragazzi da quando ha iniziato la sua carriera da preside?

“I ragazzi non sono cambiati, ciò che è cambiata è la tecnologia nella quale i ragazzi sono immersi. Questo comporta una loro minor capacità di concentrazione che rende il lavoro degli insegnanti sempre più complesso, ma questo non deve essere un ostacolo, bensì una condizione nella quale adattarsi per provare costantemente a trasmettere passione ai ragazzi per le materie che stanno studiando”.

5. Era bravo a scuola?

“Mi è sempre piaciuto studiare - rivela il preside - anche se fino all’esame della maturità ero il ragazzo da “ultimo banco”, ma con una buona media però, al momento dell’esame di Stato sono riuscito a raggiungere l’eccellenza”. Eccellenza che lo ha portato a diplomarsi con il massimo dei voti e a laurearsi con un voto altrettanto ottimo.

6. Cosa consiglierebbe ad un ragazzo di quinta?

“ Ad un ragazzo di quinta superiore consiglierei di seguire le proprie passioni per scegliere l’università. La scelta non deve essere legata solo al mercato del lavoro, bisogna invece scoprire ciò che piace fare e continuare su quella strada”.

7. …E ad uno di prima?

“Di fare il proprio dovere. Cercando di apprendere il più possibile senza perdere tempo. Questi sono anni fondamentali per acquisire competenze fondamentali per la vita futura. Quindi l’impegno è la chiave principale per intraprendere un percorso al meglio”

8. Quali sono le maggiori differenze e responsabilità tra essere un professore ed essere preside?

“L’insegnante ha una grande responsabilità sui ragazzi da un punto di vista didattico, mentre il preside ha la responsabilità di gestire, soprattutto da un punto di vista burocratico, tutto ciò che succede dentro le nostre mura”.

9. Quali sono i suoi hobby fuori dall’ambiente scolastico?

Il preside rivela di essere un grandissimo appassionato di sport, tra cui: vela, trekking e sci. Proprio per queste sua attitudine non disdegna accompagnare alcune classi in viaggi di istruzione, per provare a trasmettere questa passione nei confronti di questo svago salutare. Inoltre, è volontario della Croce Rossa di Monza. Afferma che è un ambiente molto dinamico, pieno di giovani che hanno una propensione ad aiutare gli altri e questo permette loro di trovare una strada verso la propria realizzazione.

10. Il suo lavoro rispecchia i suoi sogni di quand’era più piccolo?

I sogni di quando era un bambino erano completamente diversi dalla sua vita attuale, in quanto desiderava possedere un Ranch con dei cavalli in Texas. Fare l’insegnante non era quindi nelle sue aspirazioni da bambino, ma è una strada che ha intrapreso lungo il cammino scoprendo, tra l’altro, di avere una particolare vocazione per questo mestiere. Vocazione che si articola nel trasmettere ai ragazzi la sua passione per la Biologia di cui è profondamente affascinato in quanto: “è la Scienza che studia la vita”.

11. Se tornasse indietro cosa cambierebbe della sua vita?

“Probabilmente non farei il concorso da preside e sarei rimasto ad insegnare”.

12. Cosa pensa del progetto del Blog scolastico?

“Penso sia un progetto molto interessante, e che leggerò. Sono favorevole ad ogni attività che renda i ragazzi protagonisti della vita scolastica”.

13. Qual è stata l’ultima volta che si è sentito felice?

“È una domanda complessa, ma ho capito che ciò che conta non è la felicità ma la serenità. La felicità è effimera e può sfociare anche in depressione. La serenità è invece una condizione più stabile e la raggiungo quando sono a contatto con la Natura, facendo una passeggiata immerso nei boschi o semplicemente al Parco di Monza”.

14. A proposito della domanda precedente, visto che in questi anni si registrano molti casi di ragazzi che cadono in depressione cosa consiglierebbe a loro?

“Consiglierei di coltivare una passione e cercare di realizzarsi. Riuscire dunque a essere sereni senza ricorrere all’utilizzo di sostanze che sono solo dei modi per scappare dai problemi. E a volte per risolvere questi problemi può essere molto utile connettersi alla natura”.

15. Cambierebbe qualcosa del sistema scolastico italiano?

“Sì, la burocrazia. Sarebbe molto più importante concentrarsi sul rapporto docente - allievo quindi sulla didattica. Il cuore della scuola si realizza nelle classi, ma purtroppo la burocrazia ha vinto. A causa della burocrazia a scuola non abbiamo potuto tenere aperto il bar e abbiamo rischiato di non poter far andare in gita molte classi”.

16. Quali sogni / aspirazioni vorrebbe che si realizzassero nei prossimi anni?

“Rendere il Mapelli un ambiente sereno”

17. Quali sono i progetti futuri per il Mapelli?

“Continuare a potenziare gli indirizzi che abbiamo introdotto da poco, cioè l’agrario e lo scientifico sportivo e ovviamente mantenere alte le tradizioni degli altri indirizzi. Siamo stati la prima scuola a fare la sperimentazione del liceo scientifico con opzione delle scienze applicate ottenendo ottimi risultati, quindi le future aspirazioni sono proprio quelle di mantenere questi esiti ottimi”.

Chiara & Chris

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