40 anni dalla nascita dell’ultima vera Alfa Romeo: l’Alfa 75


Quarant’anni fa nasceva la famosissima Alfa 75, quella che oggi gli appassionati definiscono come l’ultima vera Alfa Romeo. Sviluppata interamente senza influenze dal gruppo FIAT, la 75 è stata un’auto che ha segnato degli anni di successi per la casa del Biscione, dimostrando di essere al di sopra delle rivali e all’altezza del marchio.
Correva l’anno 1985 e mancavano pochissimi mesi prima che l’Alfa Romeo venisse venduta al gruppo FIAT. La situazione economica era abbastanza critica e l’IRI (Istituto di Ricostruzione Industriale), che deteneva la proprietà del marchio, non aveva abbastanza fondi per il lancio di una nuova vettura. L’Alfa allore decise di riutilizzare molte delle tecnologie già presenti sulla Giulietta del 1977 per il nuovo modello che sarebbe nato per festeggiare i 75 anni dalla nascita del marchio di Arese.
Per ciò che riguardava lo stile, L’alfa Romeo ha sempre avuto un asso nella manica: Il Centro Stile Alfa Romeo con sede ad Arese, allora gestito da Ermanno Cressoni. Il design rispetto alla precedente Giulietta venne reso più spigoloso ed aggressivo ed il frontale abbassato. I gruppi ottici anteriori e posteriori assunsero una forma trapezoidale e la mascherina frontale (Trilobo) venne ridisegnata con linee orizzontali e con il tipico “scudetto”. Per modernizzare le fiancate, Cressoni scelse di aggiungere una modanatura in plastica all’altezza della linea di cintura che correvano dall’anteriore fino (per alcune versioni) a creare un leggero spoiler al posteriore. L’uscita del tubo di scarico rimase tipicamente al centro del paraurti.
Internamente la parola d’ordine fu “ergonomia”. Alcuni comandi, come quelli per l’azionamento dei vetri elettrici, vennero posti sul cielo, di fronte allo specchio retrovisore centrale, la leva del freno a mano venne sostituita con un maniglione per diminuire lo sforzo di azionamento e la plancia venne resa più avvolgente. Sul cruscotto alla destra del volante venne messo il Check Control con tutte le spie.
Meccanicamente parlando la sola influenza dell’Alfa Romeo durante il progetto segnò positivamente la tecnica della 75. Per quanto concernette il gruppo sospensivo, all’anteriore si scelsero dei quadrilateri trasversali dotati di ammortizzatori con molle e barra antirollio, al posteriore invece un classico ponte rigido De Dion, ammortizzatori, molle e barra antirollio. Molto raffinata poi fu la disposizione dei propulsori, difatti la scelta ricadde sullo schema transaxle, quindi motore anteriore longitudinale e trasmissione sul ponte posteriore per bilanciare alla perfezione i pesi. Per evitare poi carichi sospesi sulle ruote posteriori e migliorare il rollio, i tecnici decisero di adottare freni entrobordo, posti attaccati al cambio invece che sul cuscinetto della ruota.
Le motorizzazioni disponibili per la prima serie andavano dai motori bialbero 1.6, 1.8 e 2.0 l di cilindrata al più potente 2.5 V6 Busso, fino al più economo 2.0 Turbo Diesel. In seguito vennero aggiunti il 3.0 V6 Busso e l’1.8 turbocompresso, montato anche sull’Alfa 75 Turbo Evoluzione, la più prestigiosa e costosa all’epoca. Con la seconda serie, oltre ad un leggero restyling estetico, i motori vennero aggiornati: i bialbero vennero equipaggiati con iniezione elettronica affidata alla Bosch, il 2.0 divenne “Twin Spark”, quindi con accensione a doppia candela per cilindro e venne aggiunto il 2.4 Turbo Diesel.
Oggi L’alfa 75 è ricordata non solo per il palmares sportivo affidato alle varianti da corsa del Super Turismo, ma anche per le versioni equipaggiate per le forze dell’ordine. L’Alfa Romeo ha una lunga tradizione, cioè quella di fornire le auto d’ordinanza a Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza. La 75 venne anche adoperata dal ministero degli interni, dalla Polizia Penitenziaria e dai Vigili del Fuoco. Essa inoltre era l’auto prescelta per i ladri negli anni 80/90, perciò gli inseguimenti erano quasi alla pari: insomma vinceva chi sapeva sfruttare meglio il carattere aggressivo dell’auto.
Dopo quarant’anni di storia l’Alfa 75 rimane nei cuori degli appassionati e degli alfisti. L’11 maggio il Museo Alfa Romeo accoglierà con uno dei suoi Backstage tutti i possessori di 75 per una parata nella pista dell’ex stabilimento milanese e una conferenza per ripercorrere la sua lunga storia. È un traguardo importante questo, in anno in cui si festeggia il 20° delle Alfa disegnate da Giugiaro (Brera, Spider, 159 e 159 Sportwagon) e i 115 anni di un marchio che se spera non si spenga mai.
Il Gualto
L’immagine utilizzata per questo articolo è stata realizzata dall’Autore.
Commenti