Dal Mapelli al Politecnico... Da una piccolo paesino ad una metropoli...

Chris
Scritto da Chris -
Dal Mapelli al Politecnico... Da una piccolo paesino ad una metropoli...

Dopo cinque fantastici ed indimenticabili anni al Mapelli ho deciso di intraprendere un nuovo capitolo della mia vita iscrivendomi al corso di Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano (sede Milano Bovisa).

Il primo giorno di università, come è normale che sia, mi sentivo una minuscola formica davanti ai grattacieli di New York. Le aule ricordano l’aula magna del Mapelli, anzi sono molto più grandi in quanto solo nel mio scaglione siamo circa 200 studenti. Al termine delle tre ore di informatica ho preso il mio zaino e sono andato a fare una pausa, sicuro di ritrovare il mio posto in settima fila, dalla quale avevo una visuale ottimale di LIM e lavagna; ebbene al mio ritorno rimanevano liberi solo i posti in prima fila e quelli in ultima. Prima lezione imparata in università, lascia sempre lo zaino davanti alla postazione per indicare che quel banco è occupato.

Arrivata l’ora di pranzo ho mangiato la mia pasta in compagnia di un mio ex compagno di classe del Mapelli, per poi concludere la mia prima giornata politecnica di dieci ore con Analisi I.

La prima settimana non è stata particolarmente diversa rispetto al primo giorno, se non per il fatto di aver iniziato a conoscere alcune persone con le quali pian piano sto cominciando a creare un gruppo studio, ma prima di tutto un gruppo di amici.

Vi chiederete ora com’è stato l’impatto con le materie (o insegnamenti). Nel primo semestre ho “solo” tre esami (a differenza dei quattro che hanno i miei amici meccanici), vale a dire Informatica A, Fisica sperimentale e Analisi I e geometria.

Prima dell’inizio dell’anno mi era stato detto che in questi tre corsi avrei semplicemente rifatto ciò che avevo fatto nel corso dei cinque anni di superiori. In effetti questo è pressoché vero, con la sostanziale differenza che non lo si fa semplicemente, ma in maniera molto più approfondita, inoltre ci sono alcuni argomenti che sono nuovi.

Nostalgico del Mapelli qualche venerdì fa sono tornato per salutare professori, collaboratori scolastici e amici. Il semplice saper dove andare e l’ambiente piccolo sottolineava ulteriormente la grande diversità tra un polo universitario e un istituto superiore; basti pensare che ci sono giorni in cui devo camminare una decina di minuti per raggiungere l’aula della lezione successiva.

Dopo circa un mese di università non posso dire di essermi ambientato totalmente in quanto ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, che sia una semplice scorciatoia per raggiungere la stazione o un’attività che professori e rappresentanti ci propongono come tornei sportivi o il semplice peer to peer.

Da queste prime settimane di frequenza posso già trovare somiglianze, ma soprattutto differenze tra l’ambiente del Polimi e quello del Mapelli. In primis le classi, si passa dall’essere in venticinque a duecento, dal conoscere i nomi e cognomi di tutti a sapere e ricordarsi quello di un quinto della classe, discorso simile si può fare per i prof che non sanno nemmeno il nome di uno dei duecento. Inoltre tra le matricole è possibile trovare gente proveniente da tutta Italia, dal friulano al siciliano e molti altri fuorisede. Le lezioni poi vengono registrate e si ha quindi la possibilità di riguardarle a casa e in alcuni casi è addirittura permesso lo streaming (DAD). Ma la differenza sostanziale è che l’università diventa una seconda casa, infatti ci passi praticamente tutto il giorno alternando momenti di divertimento e gioco come le partite a ping pong a momenti di, citando Leopardi, studio matto e disperatissimo.

Concludo dicendo che l’impatto in università è stato positivo, ma altrettanto intrenso in quanto ti trovi in un ambiente oggettivamente più grande di te. Non nascondo che i primi giorni avevo il forte desiderio di ritornare al Mapelli dove conoscevo tutti i miei compagni, ma soprattutto loro e anche i professori sapevano chi fossi io. Sono contento della scelta che ho fatto anche se ammetto che talvolta ho ancora momenti di sconforto. Questo racconto non ha assolutamente lo scopo di spaventare, ma è semplice cronaca di un ex mapellino trasferitosi al Polimi.

Buon anno a tutti voi e in bocca al lupo a chi ha la maturità (non spaventatevi e siate sicuri dei vostri mezzi, organizzatevi con lo studio e soprattutto riservatevi dei momenti per voi. Come molte volte è stato detto a me voi siete altro rispetto al numero con il quale uscirete).

L’immagine utilizzata per questo articolo rappresenta il logo del Politecnico di Milano ed è pubblicata su WikiMedia.

Chris

Chris

Sportivo, amante del tennis e grande tifoso di calcio.

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