Il Gualto contro San Valentino (...e le letterine anonime)

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Il Gualto contro San Valentino (...e le letterine anonime)

San Valentino è il giorno in cui si festeggia l’amore. Fiori, cioccolatini e cene a lume di candela sono i regali più gettonati per questa giornata celebrata da molti innamorati di tutto il mondo, o forse no. Io San Valentino non lo festeggio. Non solo perché non sono fidanzato, ma perché a mio avviso è una di quelle genialate di marketing che spingono le persone a scrivere bigliettini sdolcinati, a comprare Ferrero Rocher e a spendere soldi in costose cene in ristoranti stellati in cui tra l’altro si mangia anche poco.

Non vi voglio parlare di storia, per questo ci sono già i professori, ma questa festa esiste da molti anni: secondo alcune ricerche è nata nel 496 d.C. ed è stata istituita da Papa Gelasio I, associandola al martire cristiano Valentino di Terni. Con gli anni, questa festività sempre più apprezzata nel mondo anglosassone, si è trasformata da una dichiarazione d’amore tramite i valentines, bigliettini ripiegati a forma di cuore diretti verso quella che (si spera) diventi la propria anima gemella, in una celebrazione oramai prettamente commerciale. Ma perché a San Valentino, se si è fidanzati con qualcuno, si è obbligati a fare un regalo? Dal mio punto di vista, forse un po’ antiquato, è come se io dichiarassi tutto il mio amore ad una persona in un solo giorno durante l’anno. Poi perché proprio i ragazzi devono fare regali alle ragazze e non il contrario?

Per non parlare poi delle sentimentali letterine anonime con su scritto, in poche parole, l’amore che una persona prova nei tuoi confronti. Ma perché non dirlo in faccia? Ci vuole così tanto? Il massimo che può accadere è che la persona dica di no. In tal caso come si suol dire: morto un papa se ne fa un altro. È inspiegabile poi come in questo periodo i ragazzi, per approcciare qualcuno, non utilizzino i social come sempre fanno durante l’anno, ma adoperino disordinati bigliettini con su frasette smielate e per niente originali. Solo perché è il 14 febbraio siamo tutti obbligati a usare un pezzo di carta sicuramente rimediato da qualche quaderno di scuola.

Credetemi pessimistico, o noioso, o quello che volete, però vorrei invitarvi a ragionare su una cosa. Io ogni sera mentre mangio voglio guardare il telegiornale per rimanere informato riguardo ciò che accade nel nostro paese ma anche nel resto del mondo. Da qualche mese una delle notizie più ricorrenti che mostrano su qualsiasi TG riguarda i numerosi femminicidi che avvengono in tutta Italia. Ragionate su questo: è così rilevante festeggiare e sottolineare l’amore che si prova nei confronti di una persona nel giorno di San Valentino quando, nel 2025, ci sono ancora uomini che uccidono le proprie fidanzate, mogli ed ex? Pensate che solo il 14 Febbraio bisogni dimostrare il proprio amore con fiori e cioccolatini alla propria metà?

Io non festeggio San Valentino, non regalo fiori o cioccolatini alla ragazza che mi piace e non le scrivo letterine per provare a far colpo su di lei. Io, che sono un ragazzo di 19 anni, piuttosto che esprimere il mio amore in un solo giorno come se solo durante il dì degli innamorati fosse necessario farlo, preferisco pensare che i propri sentimenti a qualcuno, che sia la propria ragazza o il proprio ragazzo, l’amica o l’amico, vadano espressi tutti i giorni di tutto l’anno di tutta la vita.

Non festeggiate San Valentino semplicemente perché tutti lo fanno, o perché tutti pubblicano la foto su Instagram, Facebook e X o perché dovete seguire una moda. Siate originali e soprattutto realisti, perché se davvero amate il vostro ragazzo o la vostra ragazza, gli dedicherete ogni giorno della vostra vita come se fosse San Valentino tutte le giornate.

L’immagine utilizzata per questo articolo è stata creata da Etienne Girardet ed è pubblicata su Unsplash

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Appassionato di automobili e Alfista nel cuore, nel tempo libero scatto foto all'Autodromo di Monza.

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