Un insediamento brusco: Trump alla Casa Bianca

Tommy
Scritto da Tommy -
Un insediamento brusco: Trump alla Casa Bianca

Come abbiamo potuto testimoniare durante il primo mandato e questi primi mesi di amministrazione, la figura di Donald Trump non ha mai perso l’occasione per scatenare controversie e opinioni molto contrastanti.

Una di queste occasioni fu la stessa messa speciale cerimonia di insediamento del Presidente, durante la quale la vescova episcopale Budde fece un appello al Presidente di avere misericordia verso le persone che temevano per la propria condizione di vita negli Stati Uniti dopo l’insediamento di Trump.

Questo discorso fu una richiesta al Presidente di tutelare i gay, le lesbiche ed i transgender, oltre che i vari immigrati irregolari e, più in generale, coloro che potrebbero essere descritti come gli stranieri, i diversi. Inoltre, ricordò alla fine le origini stesse degli Stati Uniti fosse caratterizzata da un’immigrazione di stranieri in quel continente.

Come si poteva immaginare, da questa cerimonia si creò un grande scandalo: dalla reazione un po’ nervosa dello stesso Trump, alla disapprovazione del vescovo che aveva celebrato Trump al suo primo mandato, alle incitazioni all’odio su Twitter.

Un commento particolarmente emblematico affermava che la vescova era un emissario del diavolo e che bisognava punire chiunque commettesse il “peccato dell’empatia”. Da una parte, salvo i fondamentalisti religiosi, chi sostiene Trump afferma che il discorso della vescova è stato inopportuno, troppo orientato politicamente e di parte, facendo mettere alla chiesa protestante il naso su questioni che non la riguardavano. Dalla parte opposta invece, chi favorisce la parte della vescova sostiene che non c’è niente di male nel discorso fatto e che lei non era partita con il presupposto di criticare il Presidente.

La vescova stessa, in effetti, ha ribadito che il suo appello non era pensato esclusivamente per il Presidente, ma fosse un messaggio per il popolo americano di accettare ed amare il prossimo diverso da loro. Invece, i sostenitori più ferventi dell’ultradestra americana denigrano apertamente il messaggio della vescova e la marchiarono come una faziosa della corrente della sinistra radicale.

Insomma, sembrerebbe che fin da subito ce ne sono davvero delle belle.

È interessante notare la diversa percezione che gli americani hanno della religione rispetto a noi italiani, che viviamo nel Paese che è stato la culla della religione più influente del mondo.

Noi siamo diventati molto più distaccati dalla religione, al punto che il pontefice cattolico vive in uno Stato separato da quello italiano, sebbene la sua influenza sia ancora alta nel nostro Paese. Invece, nonostante lo Stato americano sia forse l’emblema del neoliberismo e del materialismo, sembrerebbe che sia anche molto più influenzato dalla religione, al punto che il fondamentalismo religioso protestante è molto attivo politicamente, sebbene spesso contraddica gli insegnamenti di uguaglianza espressi da Gesù.

Per tirare le somme, questo episodio non è altro che un esempio del paradosso tra la religione e la politica, in cui spesso la prima viene usata per giustificare le azioni della seconda.

Tommy

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