Italia - Riyad...missione ricchezza

Chris
Scritto da Chris -
Italia - Riyad...missione ricchezza

Se vent’anni fa avessero chiesto ad un appassionato di calcio che cosa fosse la Supercoppa Italiana senza dubbio avrebbe risposto: “Una partita giocata gli ultimi giorni di agosto tra la vincente del Campionato e quella della Coppa Italia in uno stadio italiano come San Siro, l’Olimpico di Roma o il Delle Alpi di Torino”. Oggi invece lo scenario è completamente differente in quanto, non solo si è deciso di cambiare format aumentando ulteriormente il numero di partite, ma anche di disputare gli incontri in paesi come l’Arabia Saudita e in un periodo dell’anno completamente diverso.

Il motivo che porta la Lega Serie A e le squadre a scegliere e ad accettare di giocare in luoghi come Riyad è senza dubbio di natura economica. La vincitrice della Supercoppa 2025 ha guadagnato circa otto milioni, mentre la seconda classificata ha ottenuto un bottino di cinque milioni, cifre che fanno la differenza anche in ricchi contesti come le società di calcio. Un’altra ragione per cui si decide di disputare alcuni tornei fuori dai confini del proprio Stato è legata alla volontà di incrementare la notorietà del movimento calcistico nazionale e dare l’opportunità ai tifosi stranieri di poter vedere dal vivo i propri idoli. Di contro ci sono altrettanti motivi per cui portare tornei all’estero, rappresenti in realtà un errore e chi ne rimane vittima è lo spettacolo.

Prendendo sempre ad esempio la Supercoppa Italiana 2025, le due semifinali si sono disputate in uno stadio che aveva le sembianze di una biblioteca in quanto non si sentivano cori, non sono stati esposti striscioni o sventolate bandiere. Il pubblico presente ha vissuto lo stadio come un teatro, applaudendo ai gol e fischiando per antipatia e senza un valido motivo. A mio parere lo stadio è qualcosa di diverso, dove l’ingrediente principale è indubbiamente la passione e l’amore verso la propria squadra del cuore manifestato attraverso cori, sventolando bandiere ed esponendo striscioni. Un derby come Milan-Inter fuori da San Siro non è la stessa cosa di quando ottantamila persone guidate dalle due curve spingono ed incitano le rispettive squadre a dare di più e battersi per sconfiggere il rivale cittadino di sempre.

Portare questo torneo fuori dai confini italiani implica una conseguente difficoltà per tutti quei tifosi che vorrebbero seguire la propria squadra, ma per svariati motivi sono impossibilitati a farlo in quanto una trasferta a Roma costa sia in termini di tempo sia economicamente parlando meno di una a Riyad. Il risultato di tutto questo sono stadi vuoti e persone che si ritrovano in tribuna con maglietta di una squadra e sciarpa dell’altra, perché la verità è che gli italiani, così come del resto diversi europei, vivono il calcio in una maniera molto passionale e sicuramente i sauditi, così come qatarioti e miriadi di altre popolazioni, non possono replicare.

Sul fattore degli stadi vuoti dobbiamo riconoscere che conta anche il blasone internazionale delle squadre, in quanto nel Clasico tra Real Madrid e Barcellona lo stadio era pieno, ma nonostante non ci fosse un posto libero l’atmosfera non era degna di una partita così prestigiosa.

In conclusione possiamo affermare che le uniche a beneficiare del calcio all’estero siano le società e le varie federazioni, sicuramente non tifosi ed appassionati che ogni weekend macinano chilometri e spendono soldi per seguire la propria squadra del cuore. Ma ricordiamoci di una cosa… Il calcio è dei tifosi.

Chris

L’immagine utilizzata per questo articolo è stata creata da Peter Glaser ed è pubblicata su Unsplash

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Sportivo, amante del tennis e grande tifoso di calcio.

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