K-POP: dalla ristretta nicchia all'incredibile successo mondiale


Vi sarà capitato di sentirle qualche volta sui social o alla radio; forse ne ascoltate alcune di tanto in tanto, oppure siete fan sfegatati e le ascoltate ogni giorno. Sta di fatto che questo fenomeno musicale, nato come un semplice genere di nicchia in un paese dall’altra parte del mondo, negli ultimi anni è riuscito a conquistare i cuori di molti appassionati e, soprattutto, una parte consistente della scena musicale mondiale. Questo successo è stato reso possibile grazie a canzoni che uniscono vari generi, accattivanti e stimolanti coreografie e al fascino unico dei loro autori. Il nome di questo fenomeno mondiale è K-POP. Originario della Corea del Sud, il K-POP, attraverso i nomi di grandi gruppi come gli intramontabili e iconici BTS, le regine indiscusse del genere, le BLACKPINK, e gli Stray Kids, leader della quarta generazione di idol e terzo gruppo K-POP più famoso al mondo attualmente attivo, riesce a ispirare e motivare gli appassionati a imparare le loro canzoni e coreografie, aprendo la strada anche alla conoscenza di una cultura di un altro paese.
Ma quando nasce effettivamente il K-POP? Sebbene le sue origini risalgano all’ultimo ventennio del 1900, la comparsa dei primi germogli di quello che sarà il futuro genere musicale si colloca alla fine degli anni Novanta, con protagonisti i Seo Taiji and Boys. Questo gruppo sperimentò l’utilizzo di generi e elementi musicali esteri, includendo coreografie di stampo rap, e producendo canzoni che ricordavano la moda musicale statunitense di quegli anni, ma proposta in chiave “coreana”. Dopo la comparsa della figura degli idol e la fondazione della prima agenzia di talenti nel 1996, nei successivi 28 anni il K-POP cominciò a evolversi nei testi, nelle melodie, nello stile e nelle coreografie, attraverso le quattro generazioni che affinarono, sperimentarono e introdussero elementi oggi riconoscibili nei brani più recenti, come la presenza di un membro rapper nei gruppi, sia maschili che femminili, e l’introduzione di vocaboli e frasi in lingua inglese o altre lingue straniere. Con il successo di artisti e gruppi della seconda generazione, come BoA, i TVXQ e gli H.O.T., il K-POP riuscì a espandersi dapprima nel mercato giapponese e successivamente, seppur non in modo “impattante”, nei mercati internazionali, raggiungendo rari ma grandi successi con la sempreverde canzone Gangnam Style di PSY nel 2012.
Bisogna però porre l’attenzione soprattutto sulla terza generazione, che dal 2013 ha permesso il pieno sviluppo e l’affermazione del genere, grazie a testi più concreti, veri e personali, capaci di creare un forte legame con i fan, e all’utilizzo dei concept, una strategia che permetteva ai gruppi di trovare una propria identità. In questa generazione nasce la punta di diamante, nonché “la gallina dalle uova d’oro” del K-POP, i BTS, acronimo di “Bangtan Sonyeondan” che si imposero come gruppo cardine del genere. Fu anche la generazione dei gruppi femminili: se inizialmente la fase di sperimentazione e di ricerca di una propria personalità riguardava esclusivamente i gruppi maschili, ora anche le ragazze potevano farlo. Esempi lampanti sono le Red Velvet e le EXID, con le loro qualità e musicalità diverse, originali, divertenti e controcorrente.
Attualmente, possiamo ascoltare la quarta generazione, nata tra il 2018 e il 2019, definita come quella più “social”. La pubblicità e la promozione dei gruppi da parte delle loro agenzie avviene principalmente attraverso i canali digitali e include anche gruppi multietnici, con membri provenienti da ogni parte del globo. Ne sono un esempio gli NCT, ma anche gli Stray Kids, gli Enhypen, i Tomorrow X Together, Le Sserafim, e molti altri gruppi. Questa generazione porta avanti il successo e la fama di quella precedente, ottenendo risultati estremamente superiori. In conclusione, nonostante il K-POP riceva critiche, come la presunta mancanza di originalità e il suo carattere commerciale, attraverso anni di evoluzione, esperimenti e perfezionamento, è riuscito a rendersi unico, trovando la propria identità nell’industria musicale. Ha dimostrato un’incredibile capacità di adattamento e innovazione, rispondendo ai cambiamenti culturali, tecnologici e sociali del tempo, contribuendo al progresso di settori come la tecnologia, la moda e la bellezza, la televisione e l’intrattenimento, il turismo e molti altri.
Il K-POP è molto più di un genere musicale: è una cultura globale, un linguaggio universale che attraversa confini e unisce fan di ogni provenienza. La sua storia non è solo un racconto di successo commerciale, ma un simbolo di come musica, passione e sogni possano connettere il mondo.
Suong Minh
L’immagine utilizzata per questo articolo è K Pop Vettori di Vecteezy.
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