La magia del cinema - Cos’è la meraviglia e soprattutto, come possiamo crearla?


Cos’è la meraviglia e soprattutto, come possiamo crearla? La meraviglia è la capacità di stupirsi davanti alla realtà.
Quando siamo piccoli ci stupiamo per tutto: rimaniamo incantati alla vista dell’arcobaleno o a quella di un cibo che non abbiamo mai assaggiato, oppure quando leggiamo fiabe e racconti e iniziamo a viaggiare con la fantasia. Quando cresciamo, però, ci meravigliamo sempre meno, pensando che essendo “diventati grandi” non ci sia più spazio per questa sensazione.
Ecco, io non ho mai accettato di diventare grande, ho sempre voluto conservare il seme della meraviglia, dello stupore e dell’incanto dentro di me e per riuscirci mi sono appassionata alla magia. Aspettate, so già cosa state pensando: « la magia non è una cosa seria, ma sono solo “giochetti” che si fanno ai bambini». In un certo senso avete ragione, perché oggi la magia ha perso il suo “potere” e siamo abituati – erroneamente – ad associarla al semplice trucchetto, ma vi posso assicurare che questa è in realtà un mondo tutto da scoprire, un mondo incantato, dove non ci sono fate o stregoni, ma prestigiatori e illusionisti che cercano, seppur usando trucchi e sotterfugi, di accedere la meraviglia negli occhi di chi li guarda.
Io non sono certo un’esperta del settore, ma la mia passione mi ha portata a conoscere tanti segreti di questo mondo e, se siete interessati potrò rivelarveli poco a poco, ma mi raccomando, acqua in bocca, perché i segreti magici non vanno MAI svelati ;)
Questa è la prima pubblicazione del giornalino scolastico, quindi non posso cominciare spiegandovi dei grandi segreti. Vorrei invece provare a stupirvi o, quantomeno, incuriosirvi raccontando la storia di uno dei più importanti prestigiatori, che in pochi conoscono. Lui fu l’uomo del cinema e il suo nome è: Georges Méliès.
Se è vero che furono due scienziati ad inventare quello che oggi chiamiamo “cinema” forse non tutti sanno che furono due esponenti del mondo dello spettacolo a farlo conoscere al grande pubblico.
Facciamo un passo indietro fino al 1895 quando i due fratelli Lumiére, figli di un fotografo, avevano inventato il cinematografo e il 28 dicembre, a Parigi, fu proposto per il pubblico il primo spettacolo cinematografico della storia con la celeberrima proiezione del film: “L’ arrivo del treno alla stazione di La Ciotat”. In quella sala, tra gli spettatori era seduto anche un personaggio speciale destinato a prendere quella invenzione e proiettarla (nel vero senso della parola) nel futuro, il suo nome è appunto Georges Méliès.
Egli nacque a Parigi da una famiglia benestante, l’agiata condizione gli permise di studiare per poi andare ad aiutare il padre nella loro attività di calzature. Ma Georges aveva una testa piena di sogni e ambizioni e si rese conto ben presto che non avrebbe seguito la strada del padre, seppur redditizia da un punto di vista economico. La strada che avrebbe seguito gli diventò chiara quando, a 20 anni, vide uno spettacolo magico e decise seduta stante che sarebbe diventato anche lui un prestigiatore. Investì molto nella sua passione che, con il passare del tempo, era diventata un lavoro a tutti gli effetti e decise di comprare il teatro appartenuto al più grande prestigiatore francese: Robert - Houdin. In questo spazio a dir poco incantato Méliès si esibì in prima persona con numeri originali.
Gli anni passarono e il filo del tempo ci riporta all’inizio della nostra storia: la proiezione dei fratelli Lumière con il giovane Méliès che, estremamente affascinato, chiese ai fratelli di vendergli l’apparecchio, ma ottenne un laconico rifiuto. Méliès però, non si diede per vinto e acquistò un apparecchio simile, che inizialmente era molto inferiore al cinematografo, ma che grazie alla sua abilità manuale e intelligenza riuscì a migliorare.
Nel 1896 sulle locandine del Teatro Robert - Houdin apparì per la prima volta la scritta “Kinetografo. Fotografie animate”. Stava nascendo per la prima volta il cinema, quello volto allo spettacolo.
I primi cortometraggi si intitolano: “Partita a carte”, “Sparizione di una fanciulla nel teatro Robert - Houdin”. In meno di vent’anni Georges Méliès girò ben 522 film come regista, 23 come attore e 19 come produttore, riuscendo a ritagliarsi un posto d’onore nella storia del cinema.
Con il tempo però, l’avvento della concorrenza e di alcuni investimenti sbagliati, l’avevano lasciato sul lastrico impedendogli di proseguire la sua attività. Aveva perso tutto e, visse per più di 15 anni nell’oblio fin quando la cinematografia francese, riconoscendogli i meriti di pioniere delle immagini animate, gli conferì una medaglio di onore all’inizio degli anni Trenta. A consegnargliela fu proprio quel Louis Lumière che molti anni prima non aveva voluto vendergli la sua invenzione. Méliès morì il 21 gennaio del 1938 in una casa di riposo per artisti dopo aver ricevuto una modesta pensione dallo Stato Francese per i suoi meriti professionali.
Piccola curiosità Nel 2013 Derek Mckee realizzò un mazzo di carte da gioco ispirato a Méliès e al suo iconico film “A Trip to the Moon”. Oggi queste carte sono disponibili in diverse edizioni ed è bello pensare che tutti i prestigiatori o appassionati abbiano la possibilità di tenere tra le loro mani la storia di questo grandissimo visionario, per provare a loro volta a realizzare quella sensazione di meraviglia e stupore che lasciò molti anni fa tutti gli spettatori a bocca aperta alla visione delle pellicole del cineasta.
Spero che con la storia di questo prestigiatore abbiate potuto, almeno in parte, sbirciare all’interno del mondo della magia, ma non abbandonate la meraviglia, perchè il nostro viaggio è appena cominciato!
Chiara
L’immagine utilizzata per questo articolo è un’opera di Georges Méliès ed è pubblicata su WikiMedia con licenza CC0
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