Link Click: viaggi nel tempo e la fragilità umana

Suong Minh
Scritto da Suong Minh -
Link Click: viaggi nel tempo e la fragilità umana

Nel panorama dell’animazione, in particolare quella asiatica, la Cina produce serie animate che generalmente faticano a spopolare all’estero. Tuttavia, ciò non significa che non siano in grado di offrire grandi perle. Una di queste serie, utilizzando il viaggio nel tempo come espediente narrativo, riesce a trattare temi universali come il rimpianto, il sacrificio e l’importanza delle scelte, raccontando storie verosimili alla nostra realtà, tra gioie e drammi, e approfondendo il complesso e profondo rapporto d’amicizia tra i suoi due protagonisti. Tutto questo, tra mistero, dramma e continui colpi di scena, viene narrato nella serie animata “Link Click”.

Partiamo però da una doverosa presentazione: “Link Click”, in originale “Shíguāng Dàilǐrén” (Agenti del tempo), è una serie web cinese (donghua) scritta e diretta da Li Haoling, prodotta dallo studio Lan e pubblicata su Bilibili (un sito web cinese di condivisione video) e su Funimation a partire dal 2021. La serie, composta da tre stagioni (la terza è attualmente in corso) e un episodio speciale, racconta la storia di due amici, Cheng Xiaoshi e Lu Guang. I due, gestendo un normale studio fotografico di proprietà di Qiao Ling, padrona di casa e amica d’infanzia di Cheng Xiaoshi, accettano richieste da vari clienti per risolvere rimpianti o questioni irrisolte nel loro passato. Ma come fanno a risolvere problemi avvenuti nel passato? Semplice: attraverso i viaggi temporali. Non si tratta, però, di viaggi nel tempo nel senso più classico e fantascientifico del termine.

Entrambi i protagonisti possiedono poteri soprannaturali legati al tempo, e per eseguire un salto temporale è sufficiente una semplice foto e un “batti cinque” tra i due. Lu Guang è in grado di vedere le 12 ore successive allo scatto della foto, mentre Cheng Xiaoshi può entrare nella foto e vivere per 12 ore nei panni della persona che l’ha scattata, seguendo le istruzioni di Lu Guang. Questi poteri permettono ai protagonisti di sperimentare episodi di vita altrui direttamente sulla loro pelle, con richieste che possono andare a buon fine oppure concludersi senza un vero “happy ending”. Ma si sa, giocare con il tempo non è mai semplice. Oltre a dover rispettare rigide regole durante le loro missioni, i due protagonisti si troveranno catapultati in una situazione pericolosa, decisamente più grande di loro, dove entreranno in gioco altri utilizzatori di poteri soprannaturali. Dovranno anche affrontare le conseguenze di infrangere le regole del tempo, pagando un prezzo estremamente alto.

Link Click utilizza il viaggio nel tempo per raccontare storie verosimili che parlano di connessioni umane tra genitori e figli, amici, partner e colleghi, sotto forma di episodi autoconclusivi. Le relazioni umane si rivelano essere al contempo la forza e la sofferenza delle persone. Per esempio, attraverso la routine quotidiana di una normale impiegata d’ufficio, possiamo osservare il grande dolore e il senso di solitudine provati dalla ragazza, derivanti dalla mancanza dei genitori; una semplice ricetta può riallacciare un legame tra due amiche frantumato anni prima a causa di diversi punti di vista culinari e imprenditoriali; oppure un uomo tenta di trasmettere dei messaggi e salvare le persone a lui più care da una catastrofe, anche quando è inevitabile. I personaggi incarnano le tematiche del dolore e della perdita, mostrando come le persone subiscano l’influenza di tali esperienze e cerchino di superarle, rivelando la fragilità umana in tutte le sue forme. La serie non si fa scrupoli nel raccontare storie che, in alcuni casi, risultano essere un vero “pugno nello stomaco” per quanto intense ed emozionanti. Il registro narrativo cambia già dalla seconda metà della prima stagione, assumendo un tono più serio e costruendo le basi per la seconda e terza stagione, che abbandonano la struttura degli episodi autoconclusivi in favore di una narrazione lineare, ancora più drammatica e avvincente, con personaggi nuovi, profondi e accattivanti.

Di Link Click, oltre alla sua narrazione, va lodato il suo comparto tecnico. Il character design è accattivante e funzionale, senza essere banale o qualcosa di troppo ricercato; le varie ambientazioni rappresentano a pieno i vari paesaggi della Cina, da quelli più moderni e tecnologici, come le grandi metropoli, a quelli più tradizionali e umili, come le zone di periferia delle città o paesaggi di campagna. Ma gli aspetti che rendono giustizia alla serie sono le animazioni e la colonna sonora: Le animazione hanno una qualità tale da giocarsela con le serie animate “made in Japan”, permettendo di essere molto godibili e senza mai avere grandi incertezze, raggiungendo grandi picchi di qualità nelle scene di grande tensione o nelle scene di combattimento. Un esempio lampante della grande qualità delle sue animazione lo possiamo trovare già nelle sue sigle iniziali, tripudi di stile e fluidità che cattura subito lo spettatore fin dai primi minuti, in particolare con la prima sigla iniziale, “Dive Back In Time”. Anche la colonna sonora è degna di nota: ogni brano si collega alle vicende della serie, enfatizzando il tono drammatico ed emotivo. Le sigle, interpretate dai BaiSha JAWS, spaziano da ritmi spensierati a melodie più intense e specifiche, seguendo l’evoluzione della serie. L’ultimo aspetto che bisogna far notare è il doppiaggio, soprattutto quello italiano. Questo perché il doppiaggio originale di Link Click, in cinese mandarino, può non piacere a tutti e va contro la tipica frase “in originale è meglio”, non raggiungendo la massima espressione che sia invece nella nostra lingua. Il doppiaggio italiano risulta fedele e i doppiatori rispecchiano con i caratteri dei personaggi. Come doppiatori si passa a nomi ormai ben affermati come Patrizio Prata (voce storica di Zoro di One Piece), Marco Balzarotti (voce storica di Batman nelle serie animate) e Gianluca Iacono (storica voce di Vegeta di Dragon Ball), a nomi di fama abbastanza recente, a partire da Alessandro Germano (voce di Cheng Xiaoshi ma anche di Shoto Todoroki di My Hero Academia), Davide Fumagalli (voce di Lu Guang ma conosciuto anche per aver interpretato Satoru Gojo di Jujutsu Kaisen), Federica Simonelli, Mattia Bressan, Andrea Oldani, Jacopo Calatroni e molti altri.

In conclusione, Link Click si dimostra essere una serie molto avvincente, capace di mescolare perfettamente slice of life e commedia con il thriller, il mistero, il drammatico e il soprannaturale, dando vita a una macro-storia e a piccole storie che emozionano lo spettatore e lo fanno riflettere sulle tematiche affrontate. L’ambientazione affascina e può stimolare l’interesse per un paese e una cultura diversi dalla nostra. Inoltre, il comparto tecnico cattura sia visivamente che a livello uditivo, grazie alle sue animazioni, alla colonna sonora e al doppiaggio italiano.

Perciò non resta che augurarvi una buona visione e dare il via all’“immersione” in questa meravigliosa serie animata.

Suong Minh

L’immagine utilizzata per questo articolo è estratta dal sito ufficiale di MonzaCon.

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