La storia di Sadako Sasaki 広島の佐々木禎子の物語


La storia di Sadako Sasaki
(広島の佐々木禎子の物語)
Chi era Sadako?
Sadako Sasaki nacque a Hiroshima, in Giappone, nel 1943. Aveva solo due anni quando, il 6 agosto 1945, gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica su Hiroshima. Lei si trovava a casa, a circa due chilometri dall’epicentro. Anche se inizialmente sembrò sopravvissuta senza conseguenze gravi, nove anni dopo, nel 1954, cominciò a mostrare segni di malattia. I medici le diagnosticarono una leucemia, la cosiddetta “malattia della bomba atomica”, molto comune tra i sopravvissuti all’esplosione.
La malattia e le gru
Durante il ricovero in ospedale, Sadako venne a conoscenza di un’antica leggenda giapponese secondo la quale chi avesse piegato mille gru di carta (orizuru, 折鶴) avrebbe potuto vedere un desiderio esaudito. Iniziò così a piegare gru utilizzando ogni pezzetto di carta che trovava: dalla carta per imballaggi ai foglietti delle medicine, persino l’etichetta delle bottiglie. Sadako non desiderava la guarigione per sé, ma la pace nel mondo e la fine della sofferenza per tutti i bambini. Nonostante il peggioramento della malattia, continuò a piegare gru con determinazione.
La sua morte
Secondo alcune versioni popolari della storia, Sadako morì dopo aver piegato la sua 644ª gru. I suoi amici e compagni completarono le mille per lei. Morì il 25 ottobre 1955, all’età di 12 anni.
Il Memoriale
Dopo la sua morte, i compagni di classe e molte altre persone in Giappone si mobilitarono per onorarla. Fu così che nel 1958 venne eretto il “Children’s Peace Monument” nel Parco della Pace di Hiroshima. In cima alla statua c’è Sadako che solleva una gru dorata. Alla base del monumento si legge:
“Questo è il nostro grido. Questa è la nostra preghiera. Pace nel mondo.”
Ogni anno, migliaia di persone da tutto il mondo inviano gru di carta al memoriale come segno di pace e ricordo.
Simbolismo
La storia di Sadako è diventata un simbolo universale della speranza, della resistenza e della pace. Le gru di carta sono ormai in tutto il mondo simbolo di:
- speranza nei momenti di dolore,
- solidarietà tra popoli,
- desiderio di un mondo senza guerre o armi nucleari.
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