...tutto sempre uguale...tutto sempre uguale...tutt...

Tommy
Scritto da Tommy -
...tutto sempre uguale...tutto sempre uguale...tutt...

È da un po’ di tempo che mi domando perché dovrei continuare a vedere il telegiornale.

Le notizie trasmesse sono sempre le stesse: qualche nuovo sviluppo sulla guerra in Israele, l’ennesimo caso di femminicidio di aggressione da parte di un immigrato clandestino con tanto di politico che strumentalizza l’accaduto.

Mi sembra di mangiare sempre la stessa minestra riscaldata.

A quel punto, smetto di prestarci troppa attenzione; ma, non appena guardo il telefono, ecco che il loop di scandali ed indignazione ricomincia da capo.

Certe volte mi è capitato di sentirmi alienato da tutto questo rumore che viene scatenato dalla gente, anche per questioni di poco conto. La società in cui viviamo è fatta da molta gente frustrata, che non vuol far altro che spargere veleno per sfogarsi.

So che questo può sembrare un discorso molto qualunquista, ma a volte anch’io provo molta indignazione nei confronti di persone che potrei non vedere mai in tutta la mia vita. A mio parere, questa rabbia nasce dai diversi conflitti sociali e la riscossa di categorie precedentemente ostracizzate come gli omosessuali, gli afroamericani e le femministe. A loro volta, queste discussioni, spesso molto accese, trovano nei social uno strumento di risonanza molto efficace; poiché sono stati progettati in modo da essere molto polarizzanti. Inoltre, per via dei limiti dei caratteri impostati su tutti social, è molto più semplice trovare dei messaggi semplificatori, piuttosto che delle analisi dettagliate e approfondite di problemi complessi.

Nonostante il clima abbastanza tossico che aleggia nelle varie sezioni commenti, io credo che questi dibattiti mettano in luce delle problematiche che avrebbero bisogno di essere trattate.

Diversi movimenti come Fridays for Future e Black Lives Matter sono nati proprio grazie alla rapida diffusione di questi temi in giro per il mondo, permettendo a chi condivide opinioni simili di fare fronte comune. Tuttavia, nonostante io approvi le loro cause, utilizzano dei modi molto aggressivi e liturgici, spesso diffondendo disinformazione, finendo per non essere migliori dei loro oppositori.

Nei social, il passo è breve tra il semplice dissenso verso un’ideaaltrui e l’odio senza pietà. Però le cose potrebbero prendere una piega peggiore.

Ad esempio, molte organizzazioni estremiste utilizzano dei bot, specialmente su Twitter, per diffondere i loro messaggi di odio e rancore. Queste nuove tecniche di propaganda posso portare al dilagamento di violenza ed instabilità politica molto velocemente. Mi ricordo ancora quando 4 anni fa Donald Trump aveva incitato i suoi elettori ad invadere il Campidoglio, sostenendo che le elezioni erano state taroccate dal partito dei suoi oppositori.

Ma alla fine, ho come l’impressione che non si vada mai oltre le parole nei social; quindi nulla cambia. Percepisco sempre un vuoto quando leggo dei post di un attivista, perché ormai per me i social sono una giungla senza legge, dove ognuno potrebbe dire la qualunque senza nessuna conseguenza.

È tutto un parla parla, dove il populismo regna sovrano. Credo proprio che sia questa rabbia così bombardante e costante che rende alcuni giovani più apatici e meno interessati alle problematiche del mondo moderno.

Dopotutto, subito dopo essere arrabbiati, la prima emozione è essere stanchi.

L’immagine utilizzata per questo articolo è stata creata da Mark Eder ed è pubblicata su Unsplash

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