Viaggio d'istruzione ad Atene


“[…] Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta a tutto il mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così”.
Così, nel 461 a.C., Pericle concludeva il suo discorso rivolto agli ateniesi, proclamando la città di Atene come importante polo culturale e politico e affermando in questo modo la sua egemonia nell’Ellade. Ma come ci si sente a percorrere le vie millenarie dell’antica Grecia e ad ammirare i suoi splendidi reperti e monumenti riaffiorati dal terreno? Potete chiederlo ai ragazzi e alle ragazze delle classi 4 BAG, 5 BAG e 5 DAG che nelle giornate tra il 7 e l’11 aprile hanno partecipato al viaggio d’istruzione nella splendida Grecia, visitando Atene e le città limitrofe che sono passate alla storia per la loro importanza culturale e artistica. Le giornate sono state programmate in modo vario e la nostra agenda era sempre piena di splendidi luoghi da visitare: partenza alle 3 del mattino dalla nostra scuola e arrivo all’Aeroporto di Milano-Malpensa con destinazione Aeroporto Internazionale di Atene, lì ad attenderci la nostra guida che subito ci ha condotto presso Capo Sounion per ammirare il Tempio di Poseidone che affaccia sul Mar Egeo; 8 aprile visita dell’Acropoli di Atene e dell’area archeologica circostante, seguita dalla visita al Museo Archeologico Nazionale; 9 aprile visita presso la città antica di Delfi e al suo museo archeologico; 10 aprile visita presso il Canale di Corinto, la città di Epidauro e l’Acropoli di Micene; ultimo giorno visita del centro di Atene e del quartiere di Monastiraki. In questi cinque giorni abbiamo visto tante bellezze e l’emozione di vedere finalmente i monumenti dal vivo e non su una pagina del libro di storia era tanta. Di seguito vi propongo una selezione di alcune opere e monumenti che abbiamo potuto ammirare, rassicurandovi sul fatto che Atene e le città vicine vantano di tantissimi altri luoghi emblematici della storia da poter visitare.
LOGGIA DELLE CARIATIDI

La loggia delle Cariatidi è un monumento che fa parte del complesso dell’Eretteo situato sull’Acropoli di Atene a Nord rispetto al Partenone. La loggia rappresenta un importante simbolo della città ed è particolarmente famosa per le statue che sorreggono il tetto della sua loggia, appunto le “Cariatidi”. Queste statue sono figure femminili che, secondo l’architetto Vitruvio, rappresentano le donne della città di Caria che vennero ridotte in schiavitù dagli ateniesi poichè appoggiarono i Persiani, acerrimi nemici della città di Atene. Questo rimanda alla loro funzione strutturale di sorreggere un peso, proprio per ricordare l’evento di sottomissione. La loggia, come tutto il complesso dell’Eretteo, è costruita in marmo pentelico e ha la funzione di custodire la tomba del re Cecrope, importante re della città di Atene. Le Cariatidi che ammiriamo oggi non sono quelle originali poiché cinque di loro si trovano nel Museo dell’Acropoli di Atene mentre una sola si trova al British Museum di Londra ed è stata al centro di molti dibattiti che attestavano la legittima proprietà ateniese della statua.
TEMPIO DI EFESTO

Il Tempio di Efesto o Hephaisteion è un tempio dorico situato nell’area archeologica dell’Acropoli di Atene poco sopra l’antica agorà. E’ uno dei templi meglio conservati al mondo e, a differenza di altri templi, non è stato edificato sopra il basamento di un precedente luogo di culto. Con i suoi 39,44 m di lunghezza, 16,90 m di larghezza e con le sue 34 colonne domina indisturbato sull’altura immortalata da importanti artisti che hanno voluto riportare nelle proprie opere rappresentazioni estremamente precise dei monumenti ellenistici, da conservare in volumi che possano testimoniare la bellezza delle opere anche al di fuori della Grecia. Guardando il tempio di Efesto vi verrà in mente un importante monumento simile che custodiamo in Italia: il Tempio della Concordia situato nella Valle dei Templi ad Agrigento. Sebbene quest’ultimo risulti un po’ più massiccio rispetto a quello greco entrambi i monumenti sono di ordine dorico, sono stati edificati in epoca greca, sono i meglio conservati al mondo e rappresentano un’importante testimonianza dell’antichità classica.
MASCHERA DI AGAMENNONE

La maschera di Agamennone è una maschera funeraria in lamina d’oro conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Atene. Venne ritrovata dal noto archeologo tedesco Heinrich Schliemann nella seconda metà dell’800 nell’antica città di Micene e rappresenta una delle più emblematiche testimonianze della cultura greca. In realtà la sua autenticità è stata messa in dubbio diverse volte nel corso degli anni, una prima volta per la sua datazione un’altra perché ritenuta un falso storico commissionato dallo stesso Schliemann (in quanto il taglio della barba della maschera sembrava molto simile a quello tipico degli anni in cui visse l’archeologo). Nonostante questi dubbi la maschera è considerata tutt’oggi un importante reperto ellenistico e il nome con cui è conosciuta è rimasto negli anni.
STATUA EQUESTRE DI AUGUSTO

La statua equestre di Augusto è una statua bronzea ritrovata nel Mar Egeo anch’essa conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Atene. Questa statua si trova nella sezione del museo dedicata all’epoca romana, ho potuto ammirarla distaccandomi per un momento dal gruppo in quanto il tempo di visita era limitato. La statua ritrae l’imperatore Augusto come comandante militare vittorioso, si possono notare infatti il mantello che lo avvolge e la spada posta sotto il braccio. Questa statua rappresenta Augusto in età giovanile quindi è facile pensare che appartenga al periodo in cui si verificò una delle prime battaglie dell’imperatore. Nel complesso il reperto manca della parte inferiore ed è abbastanza corroso per via dell’acqua salata del mare in cui è stato ritrovato.
ANTINOO DELFICO

L’Antinoo delfico è una splendida statua marmorea rinvenuta nell’area archeologica del Sacrario di Apollo a Delfi e oggi conservata presso il museo archeologico di questa città. La statua ritrae l’affascinante Antinoo, giovane greco proveniente dalla regione della Bitinia e compagno del noto imperatore Adriano con il quale ebbe un forte legame affettivo tanto che alcuni sostengono fosse addirittura il suo amante. Antinoo accompagnò l’imperatore per un periodo della sua vita finché non morì in circostanze misteriose sulle rive del Nilo. Alla sua morte, Adriano, affranto, decise di divinizzare la persona di Antinoo dedicandogli una serie di culti e ordinò la costruzione di statue in suo onore in tutte le città dell’impero. Questo spiega perché sono state trovate moltissime copie non solo nella penisola italiana ma anche nelle parti orientali dell’allora Impero Romano. Ad Antinoo furono dedicati inoltre numerosi altari tra cui quello della Villa Adriana di Tivoli, residenza privata dell’imperatore Adriano e una città dell’Egitto romano, Antinopoli, vicino alle sponde del Nilo dove il giovane perse la vita. La statua di Delfi è forse una delle meglio conservate grazie alla lucidatura ad olio al quale venne sottoposta e in essa si possono ancora scorgere tra i folti capelli mossi del giovane dei fori che sorreggevano una corona bronzea ad oggi perduta.
PORTA DEI LEONI DI MICENE

La Porta dei Leoni di Micene è l’accesso principale all’antica città di Micene, anch’essa molto famosa e rappresentativa della cultura greca, molto spesso raffigurata sui libri di storia. La porta è collegata alle mura ciclopiche che proteggevano la città ed è costituita da un massiccio architrave e due stipiti inferiori che sorreggono la grande lastra triangolare raffigurante due leonesse in piedi sulle zampe anteriori. Questa porta, a differenza di molti altri reperti, non fu mai sotterrata e rimase esposta all’aria per moltissimo tempo, da ciò derivano le parti rotondeggianti della lastra triangolare.
Nonostante la stanchezza di quella giornata per la lunga escursione e le numerose ore di pullman vedere dal vivo la Porta dei Leoni è stato qualcosa di magnifico, se si pensa che lo abbiamo sempre visto sulle pagine dei libri sin dai tempi delle scuole elementari.
Tutte le immagini sono state scattate dall’autrice.
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